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Serafino, il nostro Moscato di Scanzo.

…di cannella, di frutti di bosco, di salvia, di rosa appassita e di pepe.
Aromatico, vellutato, persistente.

I “nostri vecchi” dicevano che la vigna del Moscato deve soffrire un poco per dare il meglio e anche il disciplinare di produzione non prevede di irrigare il vitigno che così è indotto a spingere le radici in profondità e quindi a produrre uve dai sapori complessi, intimamente connessi alla specificità geologica.

Alfonso Esposito

Il Moscato di Scanzo è fra le più piccole DOCG d’Italia e identifica il vino prodotto sulle colline di Scanzorosciate (31 ettari in totale).

La coltivazione risale all’epoca preromana.

Il vitigno del “Moscadello” – forse di origine mediorientale o egiziana – è citato per la prima volta nel XIV secolo, nel testamento di Alberico da Rosciate, da allora e fino ai nostri giorni le testimonianze si moltiplicano e nell’Ottocento raggiunge le corti imperiali europee consolidando la fama di vino eccellente. Negli ultimi decenni assistiamo all’incremento della produzione e alla sua evoluzione qualitativa.

SERAFINO Moscato di Scanzo DOCG

Le caratteristiche organolettiche del Moscato di Scanzo sono connaturate al Sass de Lüna, la dura marna calcarea grigio-azzurra che quando affiora e rimane esposta al sole e alle intemperie, col tempo si sbriciola e polverizza determinando l’alta mineralità del terreno.

Serafino è un vino di uve appassite ottenuto dalle nostre viti di Moscato di Scanzo di oltre 30 anni. I grappoli sono selezionati a mano e posti in appassimento per almeno 40 giorni in un apposito locale a temperatura e umidità costanti. Seguono vinificazione con lunga macerazione sulle vinacce, affinamento in vasche d’acciaio per 24 mesi e un adeguato riposo in bottiglia. I profumi sono complessi, con note di cannella, frutti di bosco, salvia, rosa appassita e pepe. Il gusto è aromatico, vellutato, di lunga persistenza.

PREMI

valorizzazione degli aromi

Il cuore de Il Cipresso è la preziosa vigna vecchia del Moscato di Scanzo.

Viti aggrappate al Sass de Lüna.

La vigna è stata impiantata oltre 30 anni fa nella parte alta della proprietà in un terreno ideale caratterizzato dal Sass de Lüna, la particolare marna calcarea di Scanzorosciate. I filari sono posizionati parallelamente alla linea di massima pendenza per agevolare il drenaggio ed esposti al sole in modo ottimale sul versante favorito dalla ventilazione costante.

Vendemmia del Moscato di Scanzo

Grappoli spargoli raccolti a mano.
Quando maturano le uve del Moscato diventano delicate, ecco perché le raccogliamo a mano e le posiamo in piccole cassette senza sovrapporre i grappoli affinché gli acini non si danneggino.
IL CIPRESSO MAGAZINE

Moscato di Scanzo, territorio, cultura, tradizione.

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